Fintech ed aumento dei tassi di interesse, una nuova opportunità ?
Pubblicato il 02 Ottobre 22
Il 2022 sarà ricordato per due motivi principali: l’aumento dei tassi di interesse e l’inflazione dovuta alla crisi derivante dalla guerra in Ucraina, compresa ahimè la speculazione che ne è derivata.
Un focus sui tassi di interesse:
✅ La BCE, FED e tutte le principali banche mondiali hanno iniziato, da quest’anno, ad aumentare i tassi allo scopo di combattere l’inflazione: era dal 2014 che i tassi venivano confermati sempre negativi, vi ricordate l’intervento di Super Mario con la sua mitica frase: “Whatever it takes” alla presidenze della BCE ? L’intervento della BCE evitò la speculazione ed i tassi iniziarono piano piano a scendere fino a diventare negativi mitigando una potenziale crisi. Da quest’anno la rotta è stata invertita ed è probabile che i tassi di interesse continueranno a salire finché l’inflazione non si attesterà intorno al 2% (e non si parla di mesi, ma bensì di anni) ricordo che attualmente l’inflazione, secondo la Banca d’Italia (bollettino di luglio) si attesterebbe intorno al 7,8% anche se la situazione reale punta verso il 9%.
Tassi negativi e positivi dal punto di vista del consumatore medio
✅Finché i tassi rimanevano negativi i consumatori si vedevano costretti persino a pagare per tenere i propri soldi in banca, ovviamente le banche stesse concedevano prestiti a tassi perlopiù bassi (durante il periodo pandemico, per le PMI con un buon rating, persino leggermente sopra lo 0%), il tutto ovviamente si tramutava in una difficile concessione dei crediti (per le banche il prestito era poco remunerativo e quindi più rischioso).
Intanto il Fintech si affacciava sul mercato (anni 2014/2015) promettendo soluzioni veloci, smart ed economiche; dal punto di vista dei depositi effettivamente avere un conto completamente GRATUITO a portata di mano era davvero una piccola rivoluzione. I medi e grandi prestiti, rivolti verso le PMI con un buon rating, erano e sono rimasti ancora ben ancorati alle banche (poiché offerti ad un tasso di interesse assolutamente concorrenziale). Solo la lungaggine burocratica bancaria ed a volte la necessità di portare a termine un progetto permetteva ad una PMI di investire con tassi sensibilmente più alti attraverso i player del Fintech.
Il futuro del breve e medio periodo: una grande opportunità
✅Conseguenza logica: da quest’anno agli istituti bancari il denaro costerà più caro e saranno costretti ad incrementare i tassi di interesse sui prestiti, dall’altro canto gli investitori istituzionali e privati vedranno aumentare le prospettive di guadagno negli investimenti (ovviamente non speculativi). La forbice di appetibilità, da parte del tessuto imprenditoriale, nella scelta tra la banca tradizionale e società Fintech si assottiglierà: finalmente le soluzioni finanziarie potranno essere davvero trasparenti, veloci, smart e anche concorrenziali. Naturalmente l’ingresso di alcune banche importanti nel settore Fintech porterà ad un processo sempre più incisivo nella digitalizzazione della finanza; processo, che secondo noi, nonostante il dimezzamento degli investimenti verso il settore tecnologico nella prima parte dell’anno 2022 sarà inarrestabile.
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